Le mietitrebbia Claas si propongono oggi in ben 46 diversi modelli che nel loro insieme coprono un range di potenze compreso fra i 158 e i 790 cavalli. Una linea di prodotto dall’ampiezza quasi imbarazzante voluta per soddisfare al meglio qualsiasi esigenza di raccolta.
46. Secondo la Smorfia napoletana il numero dei soldi. Per gli sportivi di tutto il Mondo il numero di Valentino Rossi. Comunque sia, un numero di successo, non a caso lo stesso che attualmente connota anche la linea di prodotto Claas che più di ogni altra ha contribuito alla notorietà del Marchio tedesco, la mietitrebbia. Sono in effetti 46 i modelli di mietitrebbia oggi proposti dalla Casa, macchine che coprono un range di potenze compreso fra i 158 e i 790 cavalli e che si propongono con le soluzioni di raccolta e di funzionali più diverse, crossando raccoglitrici da pianura, da collina e da montagna, separazioni tradizionali o ibride, trazioni semplici o doppie e contenuti tecnologici di base o di vertice. Una gamma che all’atto pratico permette a ogni azienda agricola e a ogni contoterzista di disporre della macchina più allineata e coerente con le proprie esigenze di lavoro e con le proprie disponibilità economiche avendo la certezza che qualsiasi modello si scelga godrà comunque degli standard di affidabilità e di assistenza garantiti da Claas. Comune a tutti i modelli, con le uniche eccezioni costituite da quello di attacco “Avero 160” e dalle due “Tucano 320” e “340”, il sistema di separazione primaria “Aps” che a parità di lavoro svolto rispetto a un battitore tradizionale assicura prestazioni superiori del venti per cento. In queste pagine le connotazioni salienti di ogni famiglia di prodotto, la cui descrizione di dettaglio può essere rintracciata sul sito Claas.
Il futuro prossimo della mietitrebbiatura. Sette modelli, quattro siglati “7000” e tre “8000”, motorizzati con unità propulsive omologate stage V ed erogante potenze comprese fra i 408 e i 790 cavalli, con quest’ultima prestazione che si colloca al vertice del settore. Identiche nella tipologia di separazione, ibrida birotore, si differenziano fra loro per la larghezza dei battitori, a corpo stretto sulle “7000” e a corpo largo sulle “8000”, propongono in entrambi i casi un sistema “Aps” evoluto denominato “Synflow Hybrid” che aumenta la produttività del dieci per cento circa. Si basa sulla presenza di un battitore da 755 millimetri di diametro, maggiorato rispetto alla serie “Lexion 700”.
Tale gruppo opera inoltre mediante un controbattitore accecabile idraulicamente e dotato di una spranga di sgranatura regolabile sempre per via idraulica così da ottimizzarne l’azione in funzione del prodotto su cui si lavora e delle sue condizioni vegetative. Equipaggiate con un’elettronica di gestione avanzata, tra cui il nuovo terminale “Cebis” touchscreen e i sistemi “Dynamic Power” e “Dynamic Cooling” che permettono un risparmio effettivo di carburante, le nuove “Lexion” sono disponibili anche in versione “TerraTrac” e si orientano ai contoterzisti e alle aziende agricole di grandi dimensioni orientate a produrre sulla base degli standard previsti dalla cosiddetta “Agricoltura 4.0”.
Ferma restando la disponibilità dei vari modelli soggetta al listino italiano, le “Lexion 700” rappresentano un must di settore. Le macchine che per prime hanno introdotto nel comparto la tecnologia ibrida. Introdotte sul mercato nel 1995 sono state costantemente perfezionate e aggiornate così da permetter loro di vantare oggi oltre a una produttività ai massimi livelli anche un’affidabilità pressoché totale. Operano giovandosi si un sistema “Aps” a livello primario e di due rotori controrotanti lunghi 420 centimetri e del diametro di 44 centimetri per attuare la separazione secondaria.
Il tutto è asservito dal sistema di pulizia a turbine “Jet Stream” che provvedere alla pulizia finale della granella. Disponibili in cinque modelli per potenze comprese fra i 408 e i 626 cavalli, sono disponibili anche con sistema di trazione anteriore “TerraTrac”, cingolature di gomma brevettate da Claas, che non impediscono loro di muoversi su strada a 40 chilometri/ora. Nel complesso, macchine concepite per le massime performance di lavoro, su qualsiasi fondo e su qualsiasi prodotto.
Quattro modelli di potenze tra i 354 e 381 cavalli. Sono le macchine di attacco alla gamma ibrida in quanto dotate oltre che di separazione primaria “Aps” anche di separazione secondaria mono rotore attuata mediante un gruppo da 420 centimetri di lunghezza e del diametro di 57 centimetri. Si propongono quindi quali macchine innovative e di alte prestazioni, ma approcciabili con investimenti inferiori rispetto a quelli necessari per le ibride di classe superiore con le quali peraltro può rivaleggiare il modello “580”.
Le dimensioni compatte ne agevolano inoltre la marcia su strada rendendo le macchine ideali per i contoterzisti che operano su piccole parcelle e devono spostarsi velocemente dall’una all’altra. In tale ottica si rivelano preziosi il sistema “DynamicPower”, che adegua la curva di erogazione del motore allo stato funzionale della macchina, e il sistema “Telematics”, che mantiene le macchine sempre connesse con gli uffici tecnici centrali permettendo un’ottimizzazione reale del lavoro. Da segnalare la pulizia finale del prodotto effettuata mediante turbine a più stadi e la delicatezza con cui può essere trattata la paglia nel caso fosse da conservare.
Cinque modelli, non tutti commercializzati in Italia, caratterizzati da sistemi di separazione secondaria di tipo tradizionale a cinque o sei scuotipaglia abbinati al sistema Claas “Multifinger Separation System”, in sigla “Mss”. SI tratta di un rotore dotato di dita retraibili che opera nella parte mediana della macchina che opera in abbinamento agli scuotipaglia contribuendo a una separazione finale e totale della granella anche se il raccolto si propone con condizioni vegetative molto difficili.
Disponibili con potenze oscillanti fra i 313 e i 507 cavalli, le “Lexion 600” sono macchine di grande capacità studiate per soddisfare le esigenze delle grandi aziende e delle organizzazioni contoterzistiche che vogliono operare in velocità ma preservando al massimo la paglia. La separazione primaria è ovviamente affidata a un gruppo “Aps” mentre turbine a quattro o sei stadi provvedono alla pulizia. Fra gli otto mila e i 12 mila litri le capacità dei cassoni di raccolta svuotabili al ritmo di 110 litri di prodotto al secondo.
Sei modelli, tutti equipaggiati con motori emissionati stage V, due dei quali appartenenti alla famiglia “300” e quattro alla “400”. Le piattaforme costruttive sono le stesse, ma le “Tucano 320” e “340” lavorano mediante un sistema trebbiante primario tradizionale, mentre i modelli “420”, “430”, “440” e “450” dispongono di separazione primaria “Aps”. Cinque o sei gli scuotipaglia, la cui azione è integrata da due batterie di forche arieggiatrici. A turbina a quattro o sei stadi la pulizia finale. Unica eccezione a tale scelta “Tucano 320” che dispone di un ventilatore radiale.
Le capacità dei serbatoi variano fra un minimo di sette mila e 500 litri e un massimo di 10 mila svuotabili al ritmo di 90 o 105 litri al secondo. Previsti il sistema di controllo e di interfaccia uomo/macchina “Cebis”. Le “Tucano” operanti per via tradizionale all’atto pratico sono macchine ideali per le medie aziende che vogliono lavorare in autonomia disponendo di macchine moderne e prestazionali, ma senza dover affrontare investimenti troppo pesanti.
Due modelli, “160” e “240”, che si propongono quali mietitrebbia di attacco alla gamma Claas. 158 e 213 i cavalli rispettivi, erogati da nuovi motori Cummins emissionati stage V, macchine di tipo tradizionale con separazione secondaria basata su quattro scuotipaglia e un arieggiatore a forche. Diverse le separazioni primarie, con quella di “Avero 160” affidata a un gruppo tradizionale e quella di “Avero 240” a un gruppo “Aps”.
Tornano a essere comuni invece sistemi finali di gestione della paglia, i sistemi di pulizia, attuati mediante ventilatori radiali, le cabine climatizzate e i sistemi di gestione basati su leve multifunzioni e sistemi informativi di tipo “Cis”. Entrambe le macchine sono in grado di operare con testate larghe fino a più di sei metri e sono equipaggiate con serbatoi di granella da cinque mila e 600 litri di capacità. Di fatto due raccoglitrici che guardano alle aziende agricole di piccole dimensioni, quindi non in grado di sostenere grandi investimenti, ma che vogliono lavorare con raccoglitrici proprie dai contenuti quanto mai attuali.
Sette modelli, tre “5000” a corpo stretto e quattro “6000” a corpo largo, per potenze che variano fra i 313 e i 507 cavalli erogate da motori omologati stage V. Rappresentano la massima evoluzione tecnica delle mietitrebbia tradizionali proponendosi anche con un sistema “Aps” evoluto denominato “ApsSynflowWalker”. All’atto pratico consiste in un quarto rullo operante nell’area di separazione primaria che va ad affiancare il battitore, da 755 millimetri di diametro, una soluzione che nel suo complesso realizza una produttività superiore del 25 per cento rispetto ai sistemi precedenti.
Dotate di un nuovo terminale “Cebis” di tipo touch screen e, più in generale, di tutti gli ausili previsti da Claas per enfatizzare produttività e comfort, le “Lexion” serie “5000” e “6000” sono le macchine più adatte per far fronte alle esigenze delle grandi aziende agricole e delle grandi strutture contoterzistiche che in fase di raccolta voglio operare alla massima velocità ma salvaguardando al massimo le paglie giovandosi delle più avanzate tecnologie di settore e investendo su macchine dal ritorno certo e importante.
Mietitrebbia collinari
Alcune mietitrebbia da pianura Claas possono essere dotate di dispositivi che permettono di operare su lievi pendenze longitudinali o trasversali con la stessa produttività con cui normalmente si opera in piano. Per quelle attività che vengono invece svolte su pendenze accentuate Claas ha previsto macchine concepite ad hoc derivanti dalle mietitrebbia da pianura in termini di separazioni primarie e secondarie, ma integranti sistemi avanzati di livellamento delle testate e degli assali. Tali mezzi sono inquadrati nell’ambito della gamma “Montana” che abbraccia dieci modelli uno dei quali, “Tucano 430 Montana 4”, si orienta alle attività svolte in condizioni estreme. Può infatti bilanciare pendenze laterali fino al 38 per cento e pendenze longitudinali del 30 o del 14 per cento a seconda che siano affrontate in salita o in discesa.
I modelli “Tucano 430” e “Tucano 450” sono peraltro disponibili anche in versione “Montana”, allestimento che di fatto bilancia pendenze trasversali fino al 18 per cento e longitudinali del 27 e del dieci per cento, le stesse che possono essere affrontate con successo dalle versioni “Montana” ibride derivanti dalla serie “Tucano 500”, tre modelli denominati “560”, “570” e 580”. Disponibili anche quattro modelli di derivazione “Lexion”, due tradizionali denominati “630” e “670” e due ibride a sigla “750” e “760”, che longitudinalmente neutralizzano pendenze del venti e del dieci per cento a seconda che la macchina si muova in salita o in discesa, mentre trasversalmente del 17 per cento.